L'ascolto - Lunedì 8 Novembre 2015

Questa cassetta postale è una sorpresa di Baffo a Mamma E.R forse perchè sapeva che lei non avrebbe mai fatto un blog. Allora per essere fedele al ruolo di ambulanza nel pronto soccorso E.R. resta qui in silenzio, in ascolto pronta comunque ad uscire in caso di chiamate urgenti o meno...

P.S. la data del post? Quella delle mie nozze d'oro...

domenica 6 luglio 2008

Chiamata urgente: "suocere e nuore"

Mamma E.R ha ricevuto una chiamata urgente da una cara lettrice della sua cassetta postale in merito alle difficoltàpiccole e grandi che spesso si verificano tra le coppie giovani e le famiglie di origine. A mamma E.R è capitato frequentemente di uscire con la sua ambulanza per chiamate del genere e si è trovata a dover curare ferite recenti, ferite recidive, a lenire con olii speciali bruciori, a incoraggiare il paziente o a scoprire una certa simulazione a volte inconsapevole.
Quindi ha pensato che forse è meglio fare un pò di prevenzione in pillole e a puntate su questo argomento ricorrendo alla sua esperienza di orientatrice e anche a qualche appunto (anche di altri autori) sintesi di letture e di studio.
Per accedere agli appunti citati cliccare sui commenti a questo post.

L'ambulanza comunque è sempre pronta per chiamate urgenti.

5 commenti:

mamma E.R. ha detto...

Le famiglie giovani e quelle di origine.


Lasciare il padre e la madre non è un optional, ma la condizione necessaria perché inizi a formarsi una nuova attitudine fra i coniugi che è “la lealtà”.
In tutte le relazioni quindi anche in quelle coniugali e genitoriali non esiste solo l’aspetto affettivo, ma è fondamentale anche quello del legame che genera la qualità della “ lealtà”.
Lealtà orizzontale è il senso di appartenenza reciproca tra gli sposi, ma anche l’impegno, le promesse e le aspettative di precedenza, di priorità del loro vincolo.
La lealtà orizzontale non può non incrociarsi con la lealtà verticale, quella dovuta alle generazioni che ci precedono e a quelle che ci seguono.
Nascere al legame del noi non significa tagliare tutti gli altri legami, ma trovare un nucleo forte che dia loro senso e calore.
Un eccesso di lealtà verticale affossa la coppia dei neo-coniugi. Soltanto una forte alleanza di coppia (cioè un terreno di lealtà orizzontale) permette una vera lealtà verticale, di cui ambedue gli sposi hanno bisogno.
Nessuno può illudersi di non avere un’eredità familiare, il cui carico ognuno si porterà sempre dietro e tanto più quanto meno l’ha riconosciuto.
“Sposo te e non la tua famiglia!” E’ un mito che circola nelle ultime generazioni.
Non solo è ingenuo, ma porta anche a gravi delusioni, quando si scopre che il genitore, non riconosciuto, abita dentro il coniuge, e in modo forte.
Il figlio/a deve imparare che il suo divenire adulto, maturo, comporta però un distacco psicologico, un uscire dal nido caldo, impara che quella in cui è nato rimane la sua famiglia, ma assurge alla dignità di famiglia di origine.
All’origine si deve gratitudine, con la responsabilità di riconoscersi figlio, cioè non autogenerato, è l’occasione nuova di scoprire che si è debitori, di sviluppare sentimenti di comprensione, di tenerezza, di riconoscenza per ciò che si è lasciato.
L’illusione di sposare l’altro quasi senza origine con la pretesa di essersi fatti da soli, di non dover niente a nessuno è una presa di posizione fallimentare.
Lo svincolo appare dunque come un sapere conservare i legami di fondo, senza lasciarsi schiacciare, così da saper scegliere in proprio, a costo di deludere ed essere disponibili a pagarne le conseguenze di tasca propria.
La lealtà orizzontale risulta fondamentale per costruire quello spazio che è il noi di coppia e per sapersi impegnare in tale legame; esso è vitale sia per costruire l’unità della coppia e per il crescere sereno dei figli.
Ma tale lealtà orizzontale non deve azzerare le altre, specialmente la lealtà verticale di ciascun coniuge verso la famiglia di origine.
Ciò che non può mai essere messo in discussione è la priorità della lealtà orizzontale rispetto all’affiorare di ogni altro tipo di lealtà (anche di amicizia, lavoro, ecc.).
Tale priorità costituisce il nucleo, il punto di forza dei due coniugi, anche di fronte alle richieste provenienti dalle due “stirpi”. Quanto più questa vera alleanza tra i due giovani è solida, tanto più resiste a intrusioni, invadenze, sconfinamenti, più o meno volontari da parte delle due famiglie di origine.
L’auspicabile alleanza tra consuoceri è oggi un evento difficile da costruire in un clima competitivo, quale quello in cui viviamo. Ciascuna coppia di consuoceri esibisce lamentele e confronti al proprio figlio/a, come se il suo compito fosse quello di sanare simili ingiustizie e non si accorge che sta portando legna al fuoco delle incomprensioni nella nuova famiglia (“Com’è che la madre di lei può andare quando vuole a casa di nostro figlio” si sente dire da molte suocere, “mentre io ci posso andare solo se invitata?”).
E così “i miei” e “i tuoi” diventano come proiettili che volano nell’aria delle giovani famiglie.

Continua alla prossima puntata…


Bibliografia: " Finestre aperte sulla famiglia ", di Laura Mattevi Dalla Torre Ed.Ares

Gabriella ha detto...

Grazie Mamma E.R., aspetto con ansia le prossime puntate!!!

Giorgio ha detto...

Cara Sig.ra Mamma E.R., siamo una giovane coppia di sposi con un bambino di 13 mesi, e stiamo vivendo proprio la situazione che ha descritto!! AIUTO!! come possiamo uscirne sani e salvi noi e le nostre famiglie d'origine senza diventare i nuovi Montecchi e Capuleti??

mamma E.R. ha detto...

Per Giorgio e .....

Non conosco il nome di tua moglie, mi sembra che la chiave di soluzione del problema sia all'inizio del tuo commento quel"siamo una giovane coppia": Credo che la cosa più importante sia lavorare su quel siamo che non dobbiamo mai dare per scontato ma che costruisce nella quotidianetà attraverso gesti apperentemente banali quella intimità coniugale,ambito che va custodito e difeso anche con qualche sacrificio.Se c'è questa intesa forte tra i coniugi si evitano quelle ragnatele nelle quali si trovano invischiati genitori e figli, tutti armati di buone intenzioni ma alla fine solo armati.Non sempre è facile e a volte nel tentativo di non ferire le reciproche sensibilità ci si trova in un vicolo senza apparente via di uscita. Un consiglio: Giorgio, prova a parlare personalmente con i tuoi genitori( forse prima con il papà e poi con la mamma ) e chiedi loro di aiutarti ad essere un marito migliore rispettando quei confini che la nuova famiglia esige e mostrati molto riconoscente per la loro collaborazione in questo avvio di vita coniugale che oggi per le giovani coppie è sicuramente più difficile.
Tua moglie farà lo stesso con i suoi genitori avendo anche comprensione perche l'arte di lasciare andare completamente un figlio è a volte dolorosa e si impara a poco a poco ma porta ad una maturità affettiva delle due coppie (figli e genitori)i cui risultati vi sorprenderanno.
Nei prossimo giorni avvicinandosi la festa dei nonni Mamma E.R., diventata nonna in questi giorni, scriverà un post a tutti i nonni.
Giorgio e... se abitate nella mia città (Palermo)scrivetemi ancora e sarà più facile un contatto.
Vi consiglio di leggere il libro indicato nella bibliografia
A presto

Giorgio ha detto...

Cara Mamma E.R., grazie per i suoi preziosi consigli. Io e Silvia da un po' siamo più uniti, mentre prima i "pareri" e i "consigli" dei nonni a volte ci mettevano in disaccordo tra di noi.
Purtroppo non siamo di Palermo, comunque ci farebbe piacere rimanere in contatto con lei anche via blog.
Tanti auguri per la sua nuova avventura da nonna.
A presto
Giorgio e Silvia